mercoledì 2 luglio 2008

EUROPEAN CHAMPIONSHIP



EUROPEAN CHAMPIONSHIP
Riceviamo dall'amico Henry Prat, un reportage sull' ottavo campionato europeo...
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Questo week-end a Outreau (Pas-de-Calais, Francia del nord) si è svolto l'ottavo campionato europeo di aquiloni combattenti.
Come ogni anno, erano rappresentati molti paesi e moti stili di fighters. La Germania, l'Inghilterra, l'Olanda, la Francia, ma purtroppo non ancora l'Italia o la Spagna. Si spera che presto saranno presenti anche loro!
(per quanto riguarda l'Italia, stiamo arrivando...ndr)

Il primo giorno, la gara è stata interrotta causa nebbia, che impediva di vedere i nostri aquiloni oltre a 10 metri...oltretutto, il vento forza 3-4 beaufort, richiedeva materiali e tecnica di volo senza difetti. A metà pomeriggio abbiamo potuto riprendere i combattimenti. La nebbia si era alzata, ma il vento restava sempre così forte. In queste condizioni, era impossibile fare più di 2 combattimenti di seguito, gli aquiloni si rompevano molto facilmente...
Un vento forte costringe a tagliare il filo in un solo modo, e cioè liberandolo rapidamente. Con vento normale, si può tagliare tirando molto rapidamente o liberando il filo, ma là non abbiamo avuto scelta. In alcuni paesi, il Cile ad esempio, esistono gare solamente per i combattimenti in "emissione" (rilasciando il filo).
Uno degli apprendistati di base per i fighters, è la messa a punto fine della briglia in funzione del vento, del tipo e della forza dell'aquilone.
Regolazioni che cambieranno in funzione del vostro stile di combattimento...solo l'esperienza può completare le informazioni di base...occorre avere perso molti aquiloni per diventare un buon combattente!
Ecco un altro insegnamento del fighter!

A Outreau, gli stili di fighters erano molto diversi, si poteva veder volare Patangs indiani e pakistani, controllati da rappresentanti di questi paesi che vivono in Inghilterra, Layangs-Layangs controllati da indonesiani che vengono dall'Olanda, e Volantines...che controllavo, essendo il solo ad utilizzare questo materiale in gare europee.

E' paradossale da dire, ma la chanche dell'Europa non è di avere tradizioni sugli aquiloni combattenti, ma di avere invece un accesso facile ai materiali dei paesi che lo praticano!
Possiamo scegliere l'aquilone che corrisponde meglio al nostro stile di volo...direi addirittura quello che corrisponde meglio al nostro carattere!
Alcuni preferiranno Layang per la sua precisione di volo, altri il Patang per la sua vivacità e trazione, altri ancora il Volantin, che può essere un mix tra i due, se è ben costruito.
Occorre riconoscere che non tutti i paesi hanno la stessa attenzione alla finitura dei loro fighters.
Gli indonesiani sono innegabilmente i più esperti ed i più fini nelle lavorazioni, particolarmente nel bambù. In seguito vengono gli indiani, i cileni, e buoni ultimi i brasiliani...Questi hanno aquiloni eccellenti, ma non hanno assolutamente il senso del dettaglio finale, essendo la produzione la loro unica preoccupazione...(es. la Cafifa, una pipa senza coda dalle qualità straordinarie, ma troppo spesso mal costruite).
Il mio amico Beloty di San Paolo costruisce nella sua fabbrica più di 400.000 pipas al mese...
Per quel che riguarda i Volantines, è molto difficile trovare buoni fabbricanti. Fino al 2003, anno del divieto del gioco popolare (las comisiones), c'era anche la produzione a prevalere sulla qualità, il commercio del volantin e del "hilo curado" poteva facilmente mantenere una famiglia...Ma da allora, restano pochi fabbricanti, ben lontani da livelli di finitura accettabili. Il mio fornitore, ha fatto sempre più progressi, perchè lo mantengo costantemente sotto pressione...
Un'ultima cosa (per questa volta). Occorre ricordarsi che la manjha può essere pericolosa, ed è bene rispettare alcune regole di sicurezza.
Il divieto del gioco del 2003 in Cile, fu dovuto dallo sgozzamento di un motociclista in transito, con un filo di aquilone caduto in mezzo alla strada. Quando un fighter è tagliato, resta sempre una quantità di filo appesa, occorre dunque riflettere bene sulla scelta del luogo per i combattimenti.
Mai vicino ad una strada! Evitare anche di volare vicino ad altri aquiloni...i fili manjha tagliano assolutamente tutto,tranne i cavi in kevlar! Per quanto possibile, raccogliete sempre il manjha caduto a terra, gli animali possono mangiarlo o tagliarsi!
La scelta dei materiali è importante, carta e bambù soltanto! Materiali che se dispersi non arrecano danni all'ambiente, al contrario di mylar, fibra di vetro e carbonio.
Piccolo aneddoto, a Rio ed a San Paolo, osserverete che quasi tutti i motards installano sulla verticale del manubrio una piccola asta, terminante con un uncino, per evitare di farsi sgozzare dalla folla di fili taglienti (cerrol) caduti attraverso le vie.
Per finire, il mio più grande desiderio è che il movimento dei fighter kites si sviluppi in Italia. Per i piaceri accumulati dal volo straordinario di questi aquiloni ed il dolce stress dei combattimenti!
Non dimenticate che i combattimenti sono come le tenzoni dei cavalieri, c'è altrettanto onore a vincere che a perdere!
Ah, tornando al fatto...due pakistani in finale!
Dunque, il Pakistan ha vinto il Campionato Europeo.

Cualquier cosa me llaman. Henry Prat
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foto (by Ayham Attar) di archivio fightersbar:
Carlo, Renzo, Henry e Franco
sulla spiaggia di Cervia

3 commenti:

Gand ha detto...

Grazie Henry per il tuo reportage: stili di volo, singolar tenzone, regolazione del fighters, tecniche di combattimento e costruzione, materiale biodegradabile, pericolosità del manjha, motocilisti sgozzati!!!! Avevo sottovalutato la pericolosità del manjha. A Verona il mio combattente è caduto in mezzo al picnic domenicale di una famigliola, con il cagnolino che ci giocava. Non abitiamo tra le valli himalaiane o nei deserti. Giocherò a toccare il filo da sotto, disegnerò poesie nel cielo con il mio aquilone, ma adesso prima di montare del manjha ci penserò 10, 100, 1000 volte. Spesso voliamo nei parchi e solo l'idea che un bambino possa anche solo ferirsi mi fa rabbrividire.

R e n z o ha detto...

Io non vedo l'ora di incrociare, e di tagliare il filo a qualche altro "cavaliere dell'aria".
Grazie a Franco now per il lavoro di traduzione.
Una domanda mi sorge dal profondo: ma perché non eravamo lì anche noi?

Anonimo ha detto...

quem sabe o site do beloty pipas,psta ai por favor.