Per non dimenticare...ecco 2 articoli che trattano dello stesso problema in diverse parti del mondo. Nel primo ci troviamo a New York, dove un ragazzino in skate...
Personal Injury Notice: Boy’s throat slit by kite string
Legal news for New York Personal Injury attorneys– A kite string made for “kite-fighting” seriously injured a New York City teenage boy in a tragic incident.
Queens, NY (NewYorkInjuryNews.com) – A kite string almost cost a Queen’s teenager his life when the kite razor-sharp string slit his throat in October 2009, announced the New York Post.
The teenage skateboarder, identified as “Jared”, was skating outside his home in Flushing, New York when he was clotheslined by a downed kite string. The kite’s string was lined with encrusted glass and sliced open the boy’s throat from ear to ear.
Jared collapsed to the ground with the wire ingrained in his neck. Neighbors rushed to his aid. The two good Samaritans turned the gravely injured boy over, while another man used his own shirt to tie around his neck to slow the bleeding. Jared was rushed to a local hospital where he required 400 to 500 stitches. Two of the teens lymph nodes were also lost in the tragic incident.
The boy’s parents are suing New York City and for even permitting the kite flying activity to be allowed in Flushing Meadows Park. The family is also suing the co-op complex for not immediately removing the hazardous wire that was left lying low between the two buildings.
Investigating police located the dangerous kite on the roof where it lay with 300 years of razor-sharp line. The family’s attorney stated that the New York City should be aware of the kite festivals that are occurring in Queens Park, which were motivated by the book and movie “The Kite Runner”.
The sport of kite-fighting — featured in the book and movie– is a sport largely played in South Asia and is a popular pastime in Afghanistan and Pakistan. The goal of game is for one of the two battling kites to cut the other persons kite down first with the sharp-glass-encrusted kite string, according to Wikipedia.
The lawsuit stated that power drills are used to reel in the sharp wire. People continue to battle the kites in Flushing Meadows Corona Park. Jared’s family filed the lawsuit in Queens Supreme Court to seek unspecified damages.
Bridget Hom
www.NewYorkInjuryNews.com
Boy’s neck slit by kite string
BY BORNEO BULLETIN WRITER Oct 2nd, 2009 Posted in Borneo Bulletin,FIRST STORY, LOCAL, Misc, News Highlight.
Potion smeared on string causes gash
Imelda Farrah Zohre HA
AN EIGHT-YEAR-OLD boy survived a horrific accident when his neck was slit open by a kite string as he rode his new bicycle.
He was rushed to the Emergency and Accident unit at RIPAS Hospital and his gash, right across his neck, was immediately sutured.
Mohd Nazirul Waie bin Mohd Zain Rosman claimed he was riding his new two-day-old bicycle when he came across a string that cut his neck in the Rimba Housing Scheme area in Gadong (STKRJ Rimba) at around 5pm, Sept 28. The kite strings are dipped in a homemade potion called “belah” that enables a kite-flyer to cut the strings of his opponents.
The boy’s brother, Mohd Nazirul Izzat, 15, who claimed to have witnessed this horrific accident, said the victim was holding his neck with blood flowing. He rushed his brother home to inform their parents.
Their uncle, Pg Khairul Azmi bin Pg Abd Rahman, who was at that time near the victim’s home, said that he panicked on seeing the victim.
Mohd Nazirul Izzat carried his brother through the back door and called his father to rush the victim to the hospital.
“At first, their father thought that this was someone’s doing. But after explanation, he rushed the victim to the hospital. He didn’t have time to wear a shirt or his slippers,” claimed Pg Khairul Azmi.
According to the victim’s uncle, they arrived at the hospital before 6pm and the doctor performed the operation around 9pm.
The victim’s uncle claimed that the kite string had landed on a motorcycle in front of the victim, who was riding his bicycle at that time.
The victim got entangled in the string and in trying to free himself he also cut his fingers. The boy’s mother said that the doctor told them the kite string almost cut his veins connected to the brain. The owner of the kite came forward and apologised to the victim’s family.
Accordingthe residents of the housing scheme, people can be seen flying kites almost every day from four to 6pm. Some of them also complained about being cut by these kite strings.
19 commenti:
... io credo che in un ottica di divulgazione e condivisione questi articoli siano importanti per tenere alta l'attenzione riguardo l'aspetto "sicurezza" del nostro mondo di volo.
Vedere e riflettere su questi fatti [che non sono "incidenti"] deve creare in noi e in chi si avvicina all'aquilonismo combattente la consapevolezza che l'attenzione e il buonsenso sono cose da non dimenticare.
!
Pazzesco.
Anche se sono alle primissime armi... anzi proprio per questo, vorrei interventire nella discussione sul discorso sicurezza per avere delle rassicurazioni dagli esperti.
Questo post di Franco e quelli che ho riletto che risalgono a qualche mese fa, mi hanno un po' spaventato.
Quando volo in spiaggia con l'acrobatico se passa qualcuno nelle vicinanze lo tiro su in verticale finché non sono certo che l'intruso (ma forse sono io l'intruso) sia fuori del raggio d'azione, ed è facile.
Ma con i combattenti... quando il filo è bello lungo e fa la pancia... Dite che si può far male a qualcuno che attraversa perpendicolarmente anche col filo semplice di cotone? O è abbastanza "floscio" da permettere al malcapitato di accorgersi e al massimo mandarmi "a remengo"? E se passa una bici? Il filo si spezza? E se passa un deltaplano? ;-)
Anche dai post precedenti sull'argomento, non sono riuscito a capire se comunque ci sono delle regole pratiche per rendere innocua la nostra passione anche e soprattutto con cavi DISARMATI per il solo scopo di volo meditativo. Ovviamente, proprio perché sono alle prime armi, mi guarderò bene dal "volare basso" (principalmente per non perdere l'aquilone). Ma non ho abbastanza esperienza per dire se mi possa comunque capitare di perdere il controllo dell'aqui e trovarmi col filo penzolante a mezz'aria e l'aquilone su un albero. Che si fa in questa situazione? Procedura "molla tutto"? Cioè una bella spinta al carrete per fargli fare un po' di giri e mollare un bel po' di filo in modo che sia ancora più lasco? O bisogna tagliare subito il filo?
Insomma gradirei qualche consiglio per evitare di trovarmi in brutte situazioni quando comincerò a volare senza aver una gran padronanza col volo.
Come dice Tommaso credo anch'io che "questi fatti non siano incidenti" però già sapere cosa si deve evitare o cosa fare in caso di intercettazione del filo...
Grazie
Il commnto di Marbon mi dà un altro spunto...il filo armato è come sappiamo pericoloso, ed infatti il problema principale è reperire gli spazi adatti per combattere. Io però mi spingerei oltre e per limitare al massimo i pericoli, consiglierei a tutti di utilizzare esclusivamente cotone. Il nylon è comodo e di facile reperibilità, ma in caso di rottura accidentale (quando invecchia la rottura è sempre dietro l'angolo)
può creare problemi seri
Volare con troppo filo fuori può essere a vbolte più pericoloso che volare "corto"... se voli corto e strappi lasci chissà dove poco filo, se voli "lungo" e strappi lasci più bande di filo penzoloni in giro... e più bande ci sono più rischi di intralciare la traiettoria di qualcuno...
In più, se voli corto e disgraziatamente strappi vedi TUTTO il filo che hai lasciato e lo raccogli in un attimo, ma se voli lungo chissà quanto ci metti a ripulire.
E poi, volete mettere la bellezza di un aquilone che ti vola vicino... lo vedi muovere nel vento, lo vedi adattarsi alle raffiche, vedi la luce che lo attraversa...
Concordo con Franco sull'utilizzo preferenziale del cotone. Io uso il nylon essenzialmente quando ho la possibilità di recuperarlo interamente, mi darebbe molto fastidio lasciarlo in giro.
X MarBon
Con il cotone non ho mai fatto male a nessuno; si spezza chiaramente + facilmente e, se mi si pianta un aqui su un albero e cè gente in traiettoria io lo lascio lasco;da meno fastdio, credo. Prevalga sempre il rispetto verso la gente che c'è intorno con qualsiasi aqui si voli.
Per quanto riguada il filo tagliente credo siamo tutti d'accordo nell'evitare assolutamente che, durante qualsiasi competizione riusciremo ad organizzare, gli spezzoni non rimangano dispersi nell'ambiente.
Non sono d'accordo con Giacomo sul volare "vicino".
Io se posso "volo alto!"
volare alto o volare vicino sono due modi di volari e di vedere il volo molto diversi fra loro. a me piacciono entrambe. volare vicino è meno rischioso sotto l'aspetto sicurezza. l'aqui è più controllabile e meno nervoso se si vola abbastanza lontano, piuttosto che se si vola coli filo corto. la condizione fondamentale per non creare danni e disagi, secondo me sta nella scelta del luogo che reputo fondamentale. e bisogna sempre tenere conto della direzione del vento. essere alle prime armi forse può essere anche positivo in quanto all'inizio si tsa sempre più attenti. qualsialsi filo secondo me è pericoloso se disperso nell'ambiente. certamente anch'io preferisco il cotone ed i materiali naturali. anche perchè la nostra filosofia di volo si rifa molto ai materiali poveri e naturali (bamboo, carta, cotone, legno, vernici o protettivi per gli oggetti in legno naturali come gomma lacca o vernici protettive all'acqua). raccogliere sempre il filo eventualmente disperso deve essere la priorità.
il mio commento non verte tanto sulla lunghezza o meno del filo... credo, come sostiene Andrea, siano due modi altrettanto belli per volare, uno per la reattività dell'aquilone, l'altro per il controllo a distanza [ovviamente questa è la mia opinione].
Desidero portare a MarBon qualche commento di esperienza personale al suo scrivere:
primo e direi molto importante [sia per una questione di sicurezza, ma anche di tecnica] è che il filo [sia in combattimento che in volo meditativo] non deve avere la pancia, assolutamente.
Il filo che è il tramite tra le nostre mani [o carrete vista l'impellente voglia :-)] e l'aquilone deve essere sempre ben teso perchè è in questo modo che si riesce ad impartire i comandi in maniera opportuna ed immediata.
Per mia esperienza personale ho ovviamente "piantato" aquiloni sia su alberi che su alberghi... solitamente nel volo lontano preferisco il cavo di cotone proprio per un discorso di sicurezza nel caso che osi troppo...
per il recupero ragiono in questa maniera: se il cavo non attraversa luoghi pericolosi lo recupero piano piano a carrete mentre se valuto qualche pericolo taglio il filo e recupero con molta attenzione stando attento a fare una matassa libera [che nel caso di strappi non abbia tensione e non si impigli nelle mie mani].
Il discorso del filo armato è a parte: non lo uso mai se non in situazione di combattimento [vedi altri miei post sul discorso sicurezza] e il recupero di quanto resta [sulla spiaggia visto che lo considero l'unico luogo adatto] è per me obbligatorio.
Sempre ad uso e consumo di Marbon (o di chi si trovi ad iniziare)...
Il volo alto è magico (e Renzo è il suo profeta), ed è normale che quando l'aquilone si trova a 6-700 metri da te, il filo faccia un po' di pancia. Quando ho volato sul mare con + di un km di filo, di solito i primi 50 metri finivano in acqua, ed in cielo il filo faceva due-tre gobbe a seconda della direzione del vento alle varie quote. Per volare così lontano e mantenere il controllo, ti occorre un fighter che sviluppi una buona trazione, ed un filo di cotone sottile (ma robusto) che offra la minima resistenza al vento. Quindi, un Volantin in questo caso è l'ideale, oppure anche un Patang medio-grande. Non mi fiderei troppo delle vele in carta (mi si è aperto un maledetto volantin con 600 metri di filo fuori, splash...) e quindi per volare alto, opto solo per vele in mylar.
Buona norma se si vola lontano, è quella di non salire troppo. Non vogliamo scoprire cosa possa succedere in caso di collisione con aeroplani, elicotteri ecc...vero? Ed ancora, sempre per lo stesso motivo, OCCHI ED ORECCHIE APERTE! Gli elicotteri soprattutto, volano basso (io ne ho visto uno passare pochi metri sopra il mio aquilone, e non è stato bello).
Volare basso è bellissimo, puoi "esibirti" in tricks con ogni tipo di aquilone, ma il mio preferito in questo caso è il Layang, con cui puoi fare di tutto, mantenendo sempre il controllo.
Visto che sono stato citato in più di un post, mi sento in dovere di ringraziare tutti per i consigli che mi avete dato fin'ora. E benvenuti saranno anche i prossimi...
Non vedo l'ora di accumulare abbastanza esperienza per poterne dare anch'io.
P.S. Avete visto? Ho fatto il mio primo fighter a mano... in paint! Appena ne realizzerò uno vero, sostituirò la mia foto con quest'ultimo.;-)
Beh si ritorna semore allo stesso punto. Quando iniziai a far volare aquiloni c'era il detto: mai volare vicino a strade, persone, fili elettrici e temporali. E' una prassi comune da tempo attenersi a questi semplici consigli per motivi di sicurezza. Da un poco di tempo in quà è iniziata l'era dei combattenti con cavo armato ma a quanto pare anche su questo si sta tenendo un profilo consono al pericolo che puo causare, vedi a Cervia a Settembre che il vero combattimento si è fatto solo quando il vanto è girato verso il mare. In ogni famiglia c'è sempre una pecora nera, un ribelle, un cretino insomma che non vuole seguire le buone regole solo perchè incapace di seguirne nessuna. Voglio solo dire; occhio al cretino, che si annida a volte anche in un gesto fatto da una persona che fino a quel momento si è sempre comportata bene.
Avere l'estrema sicurezza che non ci accada mai nulla è impossibile, siamo vivi in un mondo fatto di complessità e a volte si incastrano strani eventi, del tutto casuali che sfuggono ai nostri piu cauti controlli, ma andarseli a cercare mi pare stupido. E' ovvio andrea che la scelta del giusto vento è importante, come è importante scegliere bene il posto dove si vola. Altrettanto giusto lasciare spazio alla gente quando cammina, siamo noi gli intrusi se non ci troviamo in un area delimitata appositamente per il volo di aquiloni. Alla fine io direi a Franco di smettere di postare foto cosi raccapriccianti e notizie cosi tragiche, abbiamo capito da tempo cosa fare e come comportarci. Una discussione sulla sicurezza puo avere luogo anche se non parte sull'onda di fatti cosi gravi. Vi dico che mi sono tagliato un dito fino all'osso con un aquilone grande, ma questo non mi ha portato ad usare guanti per proteggermi le dita quando volo. Piuttosto non volerò mai piu aquiloni cosi grandi in un vento inadeguato e credo che anche voi non smetterete di volare combattenti.
Roberto, ho postato l'articolo così com'era, foto compresa.
E secondo me non ho fatto male...anzi. Se siamo qui ancora a parlarne può essere solo un bene, soprattutto perchè non devi pensare a questo blog come ad una scatola chiusa, rivolta solo a chi pratica già da tempo...siamo visitati da chiunque, e tra i chiunque trovi chi è alle prime armi e si trova all'oscuro di tutto.
La condivisione è lo spirito che ha animato il blog e sarà così finchè sarà aperto, quindi questo non è il primo e non sarà l'ultimo articolo a parlare di sicurezza.
Sul fatto che sappiamo tutti come comportarci...ti dò uno spunto:
ho assistito a manche di rokkaku challenge con vento dal mare e aquiloni tagliati che hanno sorvolato il lungomare (e stiamo parlando di bestioni di 2 metri).
Se uno di questi atterra su un'auto in transito (o una moto) può essere pericoloso?
E se sì, cosa si può fare per prevenire questa eventualità?
Stammi benissimo
Penso che sia capitato a chiunque , con degli statici , di incrociarsi anche non volendo, quando uno dei due si taglia fa la stessa fine dei rokkaku. se vogliamo volare sicuri abbiamo solo 3 possibilita' .. 1 nel deserto. 2 polo nord/sud . 3 in mare sul ponte della Garibaldi ..
Cari miei a tutti... io qui da ArtePozze volo appena posso (cioè il tempo me lo permette) e nonostante il posto sia fuori mano (vedi su www.artepozze.com) le "regolette di base sulla prudenza" non le scordo mai...
Ogni tanto mi scappa la mano e volo "mooolto alto" che la pancia del filo si appoggia da una valle all'altra (esagero ma Tommaso può confermare :-D). Io non do mai fatto un combattimento e penso sarà difficile che io monti un filo tagliente che ormai, pur facendo parte della vita e della storia di questi stupendi aquiloni, non è più (secondo me) usabile di questi tempi (siamo nel 2009) e tanto meno nei nostri posti. Quando è nata questa tradizione si era in "altri tempi", ora si è portato qualcosa che è nato millenni fa e lo si vuol usare ora... Ho visto su un sito Tedesco che disputano delle gare rimanendo dentro un cerchio messo per terra? Sogno o son desto e se si, di che cosa si tratta? Termino dicendo che io quando volo mi sento sulla punta del Layang e mi vedo giù a tenere il filo... Volare corto è più sicuro, certo, come uscire di casa e magari ricevere sulla testa una tegola... :-D Ciao a tutti abbraccio e buon volo. Namastè.
Rispondendo a Franco, si certo possono essere pericolosi e mi sento toccato dal non averci pensato. Nei combattimenti degli anni precedenti non si era mai verificato la rottura del cavo se non in casi eccezionali e solo nel fastival mondiale quando era a Cervia centro. Grazie per avermici fatto pensare vediamo cosa si puo fare di meglio il prossimo anno.
Pero rimango dell'idea che pubblicare foto cosi macabre sia solo terrorismo mediatico :-). Fa allontanare i novizi da questo magnifico hobby, lo snatura quando qualcuno dice che si dovrebbe mettere da parte il cavo manja perchè siamo nel 2009 quando il cavo tagliente è parte integrante di questo sport.
La mia opinione è semplice, si vola col cavo manja solo quando ci sono le condizioni ideali per farlo e quando non ci sono non lo si usa ma comunque lo si porta con sè nella borsa.
Eventuali discussioni sulla sicurezza siano benvenute, magari ce ne fossero di piu come ce ne sono state in passato per i grandi aquiloni che hanno causato alcune morti tragiche. Cody stesso è caduto da un suo aquilone-aereo e la sua morte è servita a migliorare un aspetto del volo che mai prima di allora si era preso in considerazione.
Io personalmente non mi ci vedo a volare un combattente in modo conteplativo, non è nella mia natura e nemmeno in quella per cui questi aquiloni sono stati creati.
Non volevo essere anonimo , l'intervento sopra e' mio .
Roberto, in effetti la foto è un po' "pesante". Ma rende l'idea. Ti faccio un esempio personale: quando qualche tempo fa abbiamo aperto il FightersBar, uno tra i primi contatti che ho cercato è stato quello di Giacomo (il nostro Ghost), tra i primi in Italia a cercare di "diffondere il Verbo", e sicuramente il primo a dedicargli uno spazio internet. Più di una volta mi aveva messo sull'avviso..."il filo armato taglia..." (Giacomo, conferma please) e mi era pure sembrato eccessivo il divieto ad utilizzare il Gelasan al suo festival di Viareggio. Scioccamente pensavo che il pericolo maggiore fosse per le nostre dita, pensa te...e dire che cominciavo già ad avere una certa esperienza. Ero affascinato dai video dei brasiliani che combattevano dai terrazzi delle case, ma non mi ponevo mai il problema di dove finissero le migliaia di Pipas tagliate ogni giorno. Ogni tanto, navigando sui siti internazionali dedicati ai Fighters, mi arrivava l'eco di incidenti, ma non gli davo troppa attenzione. Poi, ho sbattuto contro la realtà di quelle foto, e per me è cambiato tutto.
Ecco perchè ho lasciato la foto inserita nell'articolo...
Per quello che riguarda il Challenge, non mi riferivo esclusivamente alle manche di Settembre, ho visto spesso aquiloni tagliati anche agli altri festival negli anni passati...la soluzione quando c'è quella condizione di vento, (ma tu lo sai meglio di me) è di bloccare gli yoyo. Basta un rotolo di nastro per evitare che i rokkaku volino troppo alto. Tipo 50 metri per tutti e stop. Poi se il nostro Paolino vuole interessarsi per affittare la Garibaldi ok, io però al massimo ci metto un deca.
Avevo bloccato gli yoyo a meno di 50 metri ma il vento si sà...
Ciao Franco, grazie per la citazione ;-)
Ho risposto già nel post "sopra".
Per quel che riguarda la foto non riesco a guardarla senza pensare come mi sentirei se al posto di quella ci fosse la faccia di mio figlio (13 anni)...
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