sabato 30 maggio 2009

papalote quasi finito manca coda


non è caduto su un albero,ma mi serviva una cornice,così....

5 commenti:

dario ha detto...

ho deciso porto i miei layang bianchi a roberto,visto le grafiche che fà

Paolo ha detto...

Complimenti per le tue ultime creazioni ... Speriamo di vederle volare a Venezia ...

Roby ha detto...

grazie Paolo,per vederle volare a Mestre non c'è problema,importante è non vederle combattere con i pirati agguerriti.ci sono ore di lavoro.vedi dario mi ha già scambiato per un pittore!

G65 ha detto...

Mi pare di eaver capito che la tua "carta riso" è come quella che ho trovato io qua a PT... con i filamenti lunghi bene in vista.

Nessuno sa dove trovare la VERA carta riso... quella che i giapponesi chiamano "Washi"???

franconow ha detto...

La carta washi è la carta washi, e la carta di riso è carta di riso...e questo volgare copia-incolla ve lo dimostrerà:
"Il termine generico"Washi", (Wa- giapponese, shi- carta), serve per indicare un tipo di carta, ottenuto attraverso la lavorazione manuale di diversi tipi di piante, come il kozo, la matsumata, e il gampi, il primo della famiglia del gelso, e le altre due della famiglia della dafne. La carta arrivo' in giappone dalla cina, intorno al sesto secolo dopo cristo, diffondendosi rapidamente, rimase pero' a lungo , destinata solamente alle classi piu' agiate. Nel corso dei secoli, la lavorazione della "Washi" (o gami), divenne la specializzazione di alcune localita' del giappone, ed e' proprio in una di queste zone, la regione di tokushima, che si trova l' antica fabbrica Awagami (Awa era l' antico nome della regione)."

qui la potete comprare:
http://www.artkokoro.com/products.asp?id=14&catname=CARTA%20GIAPPONESE