Ragazzi, vorrei raccontare di piu sul viaggio e sull'eperienza in India, ma a quanto pare sto ancora elaborando il tutto. Trovarmi catapultato su di un tetto di 30 mq assieme a 100 persone, dove ognuno cercava di alzare almeno un aquilone per combattere se non per ritrovarsi dopo alcuni secondi a terra a ricominciare tutto daccapo.
Ho preferito fermarmi e fare foto, tante foto, visto l'esiguo spazio.
Il cielo era pieno di aquiloni ognidove a perdita d'occhio, la confusione era totale, compreso il groviglio di cavo manja sopra le nostre teste. Sono sceso in strada a fare foto alla ricerca dei fantomatici cacciatori di aquiloni, ragazzini che riconoscevi facilmente dal malloppo di aquiloni variopinti e diversi che tenevano in mano. Il traffico per strada era come sempre caotico e le urla dei tetti giungevano fino in strada, ogni abbattimeto era una esultanza che proveniva dal tetto abbattitore. Sono ritornato su e ci hanno servito un pranzo al sacco nel sottotetto, tanto per non allotanarsi troppo dal divertimento. Passavano le ore ma la gente non demordeva e sullo stesso tetto dove al mattino c'erano 5 persone ne ritrovavi 20 al pomeriggio, con realtivi 20 aquiloni in volo. I locali riescono a far volare i patang da ogni punto improbabile dell'intreccio di tetti e torrette, perfino dai balconi di tre piani piu giu, alcuni fin giu dalla strada profonda come un canyon. Incredibile la loro manualità nel lanciare in volo un piccolo patang e la battaglia è come un rito liberatorio dove si risolvono tutti i torti subiti tra vicini di casa. Forse è questa la chiave della calma indiana, del loro essere sempre col sorriso sulle labbra e disponibili ad aiutare.
Dei miei pochi aquiloni saliti in cielo ho un ricordo fugace, tempo di permanenza in cielo 30 secondi, ma ho la scusante di essere alle prime armi ad Ahmedabad, troppo difficile tutto. Troppo caotico il momento e l'esuberanza degli altri ospiti occidentali, troppa l'abilità del locali a trovare in mezzo agli altri un aquilone guidato da mani diverse, troppo facile e divertente per loro abbatterli. E' una sfida troppo grande e un onore troppo alto abbattare l'aquilone di un occidentale, forse un metodo di appropriarsi in parte della superiorità che ci viene attribuita.
Purtroppo in questo momento cosi ludico e divertente c'è una nota stonata. Pur di vincere si ricorre anche a sistemi subdoli, quale quello di servirsi di cavo manja di produzione cinese, fatto di nylon ricoperto di pasta di vetro fittizzia, piu resitente del cotone indiano e di conseguenza piu pericoloso una volta tagliato per i motociclisti e i bambini che lo raccolgono. L'Uttarayan è il giorno dove la mortalità sulle strade sale vertiginosamente a causa di questo nuovo cavo cinese che ormai ricopre oltre il 50% del cavo venduto ed usato ad Ahmedabad. Speriamo venga bandito da questo paese e venga recuperato lo spirito originale per cui Uttarayan si festeggia oggi in India.
Roberto
9 commenti:
ecco è arrivato da parte di roberto un commento e alcune descrizioni un pò più approfondite . inquietante la pericolosità del cavo in nylon intriso di vetro, usato solo per vincere. sono gli aspetti negativi delle competizioni. speriamo venga bandito se serve ad abbattere la percentuale di vittime
...GRAZIE ancora Roberto per quanto raccontato... ci sono parti del tuo racconto che sollevano altre domande alle tante già in attesa di un incontro e di un racconto a voce, ma GRAZIE ancora per quanto hai scelto di riportarci nel blog.
a presto.
Grazie Roberto per aver rinunciato a far volare aquiloni per regalarci una testimonianza così particolare.
Penso che te ne saremo per sempre grati....anche dopo che l'avremo vissuta personalmente!
Voglio ricordare a tutti, che in Cile e Brasile il filo armato è fuorilegge per via della pericolosità del filo disperso nell'ambiente, e sono incessanti le campagne pubblicitarie contro questa pratica. Che poi la gente lo utilizzi lo stesso, è un'altro discorso. La nostra è una situazione completamente diversa, non combattiamo per le strade nè sui tetti, e la nostra è una pratica sportiva e non una tradizione culturale...ma ricordatevi che è sufficiente UN FILO DI GELASAN che attraversa una strada, per uccidere. Si deve combattere SOLO se c'è lo spazio necessario e SOLO se c'è la possibilità di recuperare il filo. Dico questo per chiarire le idee a chi si avvicina a questa disciplina.
Per quel che riguarda il "filo cinese" purtroppo non è un caso isolato...lo stesso gelasan indonesiano che noi utilizziamo, viene prodotto anche in nylon...Questo filo si chiama Senar gelasan (Kenur), ed è bandito dalle competizioni europee.
grazie franco per la bella precisazione sull'argomento pericolosità. la sicurezza prima di tutto, volare deve essere un divertimento e uno sport piacevoli, quindi è sempre bene prendere tutte le precauzioni quando si vola, anche se penso che in italia problemi non ce ne siano. è giusto informare su tutti i rischi soprattutto chi si avvicina a questa disciplina e quindi magari non pensa ai danni che si possono provocare coi fili
L'india non è il brasile, sono meno attenti a queste peculiarità e a quanto pare non stanno facendo molto se non sensibilizzare la popolazione sui giornali, nessun provvedimento ufficiale. Almeno per questo anno.
Per dirla tutta, anche il brasiliano presente ad Ahmedabad, che ne ha abbattutti moltissimi, utilizzava un filo superresistente ricoperto portato appositamente dal brasile. Come vedete anche lui non prestava poi molta attenzione a ciò che faceva. Pare che lo spirito della festa sopravvenga tutto e tutti, al pericolo ci si pensa poi a giochi fatti.
Prendo spunto dal post di Franco per precisare che a Viareggio NON sarà ammesso il cavo abrasivo.
Cercate di capirmi, sto cercando di coinvolgere le scuole locali e un incidente del genere non ci vorrebbe proprio...
Cominciamo quindi, magari, a parlare ti "Touch line"?
... si può tagliare l'avversario anche senza cavo abrasivo... ;-))
Ne riparleremo comunque in un altro post.
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