giovedì 26 marzo 2009

Grazie Enrica!





Se vi siete chiesti come sia andata sabato in Piazza S.Marco, 
ecco qua un bel post, dalla nostra collaboratrice freelance & una tantum,
Enrica.
(e se poi avesse altre cose da raccontarci, naturalmente stiamo a disposizione...)

Ho un po’ di imbarazzo a parlare di aquiloni in un blog che parla di aquiloni quando di aquiloni non ne so niente! Quindi comincio col parlare di un evento (Da Kabul a Venezia, facciamo correre i pensieri) che ha portato in piazza la comunità afghana di Venezia e tantissima altra gente, un evento che ci ha emozionato e che per fortuna ha riacceso un dibattito su un dramma molto vicino a noi: quello dei profughi afghani, per la maggior parte minorenni non accompagnati, che giungono al porto di Venezia.

Comunque, quel famoso pomeriggio di sabato 21 marzo, nonostante l’assistenza di professionisti e (giuro!) la mia buona volontà, non sono riuscita a far volare neppure un aquilone! Me n’è arrivato uno in testa (porta fortuna?) e quando, dopo il consueto mini volo di 5 secondi, il mio aquilone si schiantava a terra, mi confondevo e andavo a recuperare quello di un’altra persona creando dei grovigli di nailon indicibili. Però, quelle ore che ho passato con questi ragazzi, sono state indimenticabili. La loro emozione per essere lì a raccontare un pezzo della loro tradizione, era contagiosa. Hanno portato una montagna di aquiloni per condividerli, tutti di carta velina fragilissima…e a quelli che non volavano improvvisavano code di pagine di giornale! Le manine dei bambini di oggi, concedetemelo, sono troppo abituate ai giocattoli di plastica indistruttibili...ce n’erano di cose da imparare! Era affascinante poi vedere la fierezza con cui li governavano e li “accompagnavano” a 300 metri di altezza per poi galantemente cedere il filo a qualche signora! Anche Piazza San Marco e il tramonto hanno dato il loro buon contributo alla giornata…era esilarante vedere le reazioni dei piccioni, gli aquiloni altissimi che si confondevano con gli aerei del Marco Polo e quelli che si incastravano nelle impalcature del Museo Correr. I turisti, camminando con il naso all’insù. s’impigliavano nei fili di nailon e ci voleva un bel po’ a slegarli…e alla fine anche se liberati decidevano di rimanere un po’ con noi. A chi chiedeva se era la festa degli aquiloni i ragazzi della comunità, con gli occhi che brillavano, rispondevano: no è il CAPODANNO AFGHANO! Cosa dirvi…secondo me avreste dato un meraviglioso contributo, ma non dispero! Magari l’anno prossimo vi trovo tra gli organizzatori…!

Enrica

3 commenti:

Paolo ha detto...

Foto molto particolari .. speriamo di esserci l'anno prossimo .

NB ha detto...

Bellissimo racconto! :)

dario ha detto...

mah,forse non tra gli organizzatori,ma crcheremo sicuramente di esserci in questa occasione così particolare